Il 12 luglio 1956 viene benedetta la prima benna di calcestruzzo destinata alle fondamenta del Grattacielo Pirelli. Nel 1954 cominciano a Milano i lavori di demolizione degli storici fabbricati della Brusada, parte del primo stabilimento della Pirelli dove sorgerà il Grattacielo, nuovo centro direzionale del Gruppo. Alla fine del 1954 le caratteristiche sono stabilite: un edificio di 127 metri di altezza e trentuno piani.
Il 12 luglio 1956 viene benedetta la prima benna di calcestruzzo destinata alle fondamenta del Grattacielo Pirelli. Nel 1954 cominciano a Milano i lavori di demolizione degli storici fabbricati della Brusada, parte del primo stabilimento della Pirelli & C. L’azienda, che ha introdotto in Italia la lavorazione della gomma elastica, è fondata nel 1872 dall’ingegnere Giovanni Battista Pirelli, laureato al Politecnico di Milano. Nel primo stabilimento, allora fuori dal centro abitato e inizialmente costituito da un unico fabbricato lungo il fiume Sevesetto, lavorano cinque impiegati e quaranta operai per la produzione di cinghie, valvole, tubi in gomma. In breve tempo l’attività si estende ad articoli sanitari e tecnici, conduttori elettrici e pneumatici. Nel 1890, per dare avvio alla produzione delle pneumatiche per velocipedi, viene acquistato un altro lotto di terreno noto come Brusada, l’ultimo disponibile per l’ampliamento della fabbrica, che già nel 1905 impiega migliaia di dipendenti. Poiché la città ha ormai inglobato l’intera area, nel 1908 viene aperta una fabbrica nella zona di Milano Bicocca, che continua la produzione anche a seguito della dismissione del primo stabilimento di via Ponte Seveso, distrutto dai bombardamenti del 1943. Al termine della guerra, l’area della prima fabbrica è ceduta al Comune, a eccezione della Brusada, dove sorgerà il Grattacielo Pirelli, nuovo centro direzionale del Gruppo voluto dai presidenti Alberto e Piero Pirelli. Il progetto del Grattacielo è affidato agli studi Ponti-Fornaroli-Rosselli e Valtolina-Dell’Orto, e agli ingegneri Pier Luigi Nervi e Arturo Danusso per la struttura in cemento armato. Alla fine del 1954 le caratteristiche del Grattacielo sono stabilite: un edificio di 127 metri di altezza e trentuno piani. Unico nella sua identità, sia dal punto di vista architettonico, sia nella progettazione degli interni, viene definito sulla Rivista Pirelli nel 1956 da Carlo De Carli «espressione italiana della tecnica universale». I principi che animano il progetto, sintetizzati da Gio Ponti nell’articolo Espressione dell’edificio Pirelli in costruzione a Milano, pubblicato sulla rivista «Domus» nel 1956, furono «forma finita, essenzialità, rappresentatività, espressività, “illusività”, aggiornamento tecnico, onore al lavoro e incorruttibilità». Inaugurato il 4 aprile del 1960, lo sviluppo dell’edificio segue specifici criteri anche per risolvere una serie di questioni urbanistiche, sociali ed economiche oltre che di composizione architettonica: il Grattacielo si inserisce così in modo vitale nello sviluppo di una grande e moderna città come Milano, secondo una nuova visione ispirata alle soluzioni adottate nelle metropoli oltreoceano.
Leggi di piùGruppo di laureati al Politecnico di Milano nel 1870. Al centro, in piedi, Giovanni Battista Pirelli, fondatore dell’azienda Pirelli
Le maestranze all’uscita dallo stabilimento Pirelli di via Ponte Seveso a Milano, 1905 foto Luca Comerio
La prima veduta della fabbrica Pirelli nel 1872 in una riproduzione di Salvatore Corvaja, 1922
In questo edificio […] si realizza la trasposizione da un ambito locale a un piano che interessa l’architettura moderna di tutto il mondo.